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Popillia japonica: Il piano di controllo di Regione Lombardia e la campagna di comunicazione
Da qualche giorno i coleotteri della specie Popillia japonica, conosciuta come Popillia o scarabeo giapponese, hanno iniziato ad emergere dai prati dove hanno passato l’inverno allo stadio di larva. Come negli anni precedenti, da quando cioè nel 2014 questo nuovo parassita delle piante è stato ritrovato per la prima volta in Europa, in un’area del parco del Ticino al confine tra Lombardia e Piemonte, il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia è impegnato nell’attuazione del piano di controllo, che hanno lo scopo di contenere la popolazione del coleottero e interessano l’area in cui l’insetto è attualmente presente nelle province di Varese, Como, Lecco, Monza e Brianza, Milano, Lodi, Pavia, Bergamo, Cremona.
Da qualche giorno i coleotteri della specie Popillia japonica, conosciuta come Popillia o scarabeo giapponese, hanno iniziato ad emergere dai prati dove hanno passato l’inverno allo stadio di larva. Come negli anni precedenti, da quando cioè nel 2014 questo nuovo parassita delle piante è stato ritrovato per la prima volta in Europa, in un’area del parco del Ticino al confine tra Lombardia e Piemonte, il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia è impegnato nell’attuazione del piano di controllo, che hanno lo scopo di contenere la popolazione del coleottero e interessano l’area in cui l’insetto è attualmente presente nelle province di Varese, Como, Lecco, Monza e Brianza, Milano, Lodi, Pavia, Bergamo, Cremona.
Il piano di controllo
Trappole. Il piano di controllo prevede l’utilizzo di due tipologie di trappole, una con funzione “attract and kill” e l’altra per la cattura massale. Le trappole del primo tipo sono quasi 3000 e sono formate da un treppiede ricoperto da una rete impregnata di insetticida, attirano il coleottero tramite esche specifiche e lo portano a morte. I tecnici del Servizio Fitosanitario le stanno posizionando sul territorio delle aree di più recente infestazione proprio in questi giorni. Le trappole del secondo tipo sono formate da contenitori di plastica sagomati per attirare e catturare i coleotteri con l’aiuto di specifici attrattivi. Queste ultime sono già state tutte posizionate, vengono controllate settimanalmente e forniscono i dati sull’andamento dell’infestazione.
Ogni trappola è abbinata ad un cartello informativo e contrassegnata da un codice. Il Servizio Fitosanitario chiede la collaborazione di tutti i cittadini perché le trappole non vengano spostate, sottratte o manomesse.
L’utilizzo di trappole è fortemente sconsigliato in orti o giardini privati in quanto il loro potere attrattivo è di molto superiore alla capacità di cattura e di conseguenza la vegetazione che si vuole proteggere, foglie, fiori e frutti, subisce invece danni ancora più rilevanti.
Lotta: per controllare P. japonica nei giardini, negli orti o sui terrazzi, il Servizio Fitosanitario consiglia di raccogliere manualmente i coleotteri e di farli cadere in un secchiello con una soluzione di acqua e sapone. Per proteggere i frutti è possibile invece coprire la chioma degli alberi con una rete antinsetto che deve essere scossa al mattino presto quando i coleotteri sono pressoché immobili.
Il ricorso a trattamenti insetticidi è giustificato esclusivamente in presenza di infestazioni importanti. In questo caso è necessario seguire attentamente le indicazioni del Servizio Fitosanitario.
Si ricorda che l’effetto del trattamento è di breve durata perché l’insetto è molto mobile e sono possibili nuove infestazioni dalle aree verdi limitrofe.
Tutte le informazioni e le indicazioni per il controllo di P. japonica sono disponibili sul sito fitosanitario.regione.lombardia.it (clicca qui).
Come ricordato da Mariangela Ciampitti, responsabile Sorveglianza e Lotta presso il Servizio Fitosanitario lombardo,in occasione della prima Giornata Internazionale della Salute delle Piante, anche i comuni cittadini possono avere un ruolo fondamentale nel proteggere l’ecosistema regionale e nazionale, soprattutto nei confronti delle specie aliene, quei parassiti o microrganismi patogeni provenienti dall’estero che possono creare danni importanti alle piante. Negli anni la Lombardia è stata “invasa” da insetti come la cimice asiatica e la Popillia japonica, oppure da patogeni come Erwinia amylovora.
Per questo il Servizio Fitosanitario Regionale ha sviluppato due campagne di comunicazione rivolte ai cittadini. Una dedicata ai viaggiatori di ritorno dall’estero, per sottolineare l’importanza di non mettere nel bagaglio piante, alimenti oppure animali, che possono essere il vettore di parassiti e malattie. L’altra è dedicata agli acquisti online, che talvolta vengono effettuati con leggerezza, poiché importando piante e sementi dall’estero si possono introdurre sul territorio organismi che rappresentano una minaccia.